ARGINE AMARO, MA CONTNUA LA CRESCITA DEGLI UNDER GIALLOVERDI
Under 19 Gold – Campionato 2a Giornata
Nuovo L’Argine Vicenza – PSG Villafranca 71 – 67
(16-21, 37-39, 52-53, 71-67)
Nuovo L’Argine Vicenza: Rigon, Balbi 18, Chimento ne, De Visini 24, Brunello 20, Cason,
Beggiato, Bertarello, Bardin, Mucchietto 2, Veltri ne, Bortoli 7. All. Ruda. Ass. Basso.
PSG Villafranca: Sordi, Serpelloni 9, Pasquino 12, Melotto 10, Barba 6, Romani, Rusu, Untescu 9, Antichi 3, Bodini 15, Cordioli, Cornacchia 3. All. Soliani.
Quando ti mancano 2 centesimi per fare 1 euro. Al PalaBaracca di Vicenza i Sangiorgini partono bene, usando con continuità il gioco interno in post alto e post basso e creando pregevoli collaborazioni (2-10); i padroni di casa rispondono affidandosi alle loro individualità, ma i nostri ragazzi distribuiscono bene i palloni e chiudono una prima frazione ottima (16-21). La prime sbavature in difesa, piccoli scricchiolii portano i vicentino al primo vantaggio (26-24), subito rintuzzato dai biancoverdi che sfruttano i passaggi ai liberi per chiudere con un canestro di vantaggio (37-39).
Alla ripresa il ritmo difensivo sembra buono, ma l’attacco si ingolfa, faticando dalla distanza nonostante due missili iniziali (44-46); la gara perde brio ed un ultimo minibreak villafranchese viene ricucito da una tripla di casa a fine frazione (52-53). La partita è sulle uova, i nostri ragazzi non danno mai l’impressione di riuscire a trovare lo strappo definitivo, e si arriva all’ultimo giro e mezzo di lancette con quello che sarà l’altrettanto ultimo vantaggio sangiorgino (65-67). Al jumper della parità dei padroni di casa (67-67), fa seguito un buon palleggio arresto e tiro rifiutato dal ferro dei biancoverdi, che però non sono altrettanto bravi in difesa dove concedono un 2/2 dalla linea della carità (69-67). La fretta è cattiva consigliera sull’attacco successivo e l’ultima decisiva difesa è quasi perfetta, ma quel “quasi” è il canestro del +4 vicentino (71-67). Time-out, palla che si muove ma il tiro del -2 non va e sul tentativo di fermare il tempo è antisportivo: 0/2 a 10” e, sulla rimessa, la palla recuperata porta, a 4”, ad un perfetto tiro da 3 per l’ultima speranza. Tiro che, però, scodella sul ferro ed esce, condannando ad un’amara sconfitta